giovedì 27 febbraio 2020

Lo sport e il bullismo


SEI IN GIOCO O...

IN FUORIGIOCO?














Questi sono i lavori realizzati da noi dopo un convegno di prevenzione al bullismo e cyberbullismo. 
Molte persone diverse hanno parlato di argomenti differenti, ad esempio, dobbiamo essere responsabili perché ogni azione porta a delle conseguenze. Hanno parlato dei vari tipi di violenze che esistono (fisica, psicologica..), hanno detto che il cyberbullismo è molto più complesso e insidioso e hanno aggiunto che lo sport può far leva su di noi perché l'elemento fondamentale è fare squadra. 
Infine, bisogna ricordare che quello che per noi può essere uno scherzo o una battuta, può avere delle forti conseguenze su chi le riceve.

martedì 25 febbraio 2020

LEA GAROFALO


Ciao, mi chiamo Lea Garofalo e sono nata il 24 aprile 1974 a Petilia Policastro in una famiglia che da sempre è legata alla 'Ndrangheta. A tredici anni ho conosciuto un ragazzo, Carlo Cosco e me ne sono innamorata così tanto da volermi trasferire a Milano con lui, cosciente del fatto che era membro di una delle famiglie della mafia calabrese. Infatti appena poco tempo dopo, è entrato in un gruppo di spacciatori di Quarto Oggiaro, fino a diventare il capo della 'Ndrangheta a Milano. Intanto ho avuto una bambina, la mia piccola Denise, ragione per cui ho cercato lavoro, invano, per far allontanare Carlo dalla mafia e per cambiare vita. Il 7 maggio 1996, con un bliz della polizia nello stabile di proprietà della fondazione del Policlinico occupato abusivamente dalle famiglie calabresi per spacciare, è stato arrestato mio fratello. La mia storia di coppia con Carlo finisce nello stesso anno, quando anche lui viene arrestato. È nel 2002 che ho capito cosa dovevo fare, così sono diventata testimone di giustizia, per poter far luce sulla mia famiglia e su quella del mio ex compagno. Sono entrata in un programma di protezioni testimoni fornendo informazioni riguardo a omicidi di carattere mafioso avvenuti negli anni novanta e mi sono trasferita a Campobasso dove nel 2006 ho perso la tutela di protezione e sono stata costretta a spostarmi in un appartamento trovato da Carlo sempre con mia figlia. Ma c'è stato un problema... La lavatrice non funzionava e al posto dell'idraulico, si è presentato alla mia porta un sicario, che senza l'intervento di Denise che ha chiamato la polizia, mi avrebbe uccisa. Nello stesso anno il mio ex compagno ha deciso di portare mia figlia dagli zii, ma io mi sono rifiutata e le ho dato un appuntamento alla stazione centrale per tornare a casa in Calabria... Quel giorno, il 24 novembre 2009 è l'ultima volta che ho visto mia figlia. Carlo e i suoi due fratelli mi hanno presa, torturata e uccisa con un colpo di pistola, lasciando poi il mio corpo immerso in 50 litri di acido per tre giorni. Sì, sono morta, ma con coraggio, fiera di aver potuto denunciare alcuni giri della mafia.

sabato 22 febbraio 2020

I lavori della calsse

Il nostro striscione  e il nostro slogan sulla 
legalità






Due gravi fatti accaduti nel nostro quartiere: incendi dolosi alla libreria "La pecora elettrica" e alla pizzeria "Cento55"




Le frasi della legalità





 Ricostruzione della Strage di Capaci



La panchina della legalità








Il nostro logo contro la mafia




Falcone e Borsellino





venerdì 21 febbraio 2020

MANDELA


Mandela visse durante la seconda guerra mondiale e il periodo dell’Apartheid. Nelson fu il figlio di un capo della tribù Thembu, si laureò in lettere all’università del Sudafrica nel 1942 e l’anno successivo iniziò gli studi legali all’università del Witwatersrand. Nel 1944 aderì all’African National Congress (ANC).
Fu incarcerato per la prima volta nel dicembre del 1952 per aver organizzato una campagna di disobbedienza civile; subì un breve periodo di allontanamento, quindi nel 1953 aprì con Oliver Tambo uno studio legale a Johannesburg, impegnandosi nella difesa dei diritti dei neri sottoposti al regime dell’Apartehid.
Si definisce Apartheid la segregazione razziale tra bianchi e neri per quanto riguarda l’accesso a cariche pubbliche, professioni, scuole, luoghi di ritrovo, quartieri, con l’obiettivo di mantenere la supremazia della razza bianca. Nel 1956 fu arrestato una seconda volta per aver promosso degli scioperi e nel 1958 divorziò dalla prima moglie, Evelyn Ntoko Mase e sposò Winnie Nomzamo, un’assistente sociale. Nel 1960, Mandela si pronunciò per la lotta armata contro il regime Sudafricano ed entrò in clandestinità: nel 1961 diede vita all’Umkhonto we sizwe (Lancia della nazione), il braccio militare dell’ANC, che mirava al rovesciamento del governo razzista attraverso sabotaggi e attentati. Nell’agosto del 1962 fu arrestato e condannato a cinque anni di carcere per incitamento allo sciopero e per essere uscito dal paese senza passaporto; alcuni mesi dopo, il ritrovamento di documenti dell’ANC in cui erano presentati i piani per diffondere la guerriglia nel paese, permise alle autorità sudafricane di processarlo di alto tradimento e condannarlo all’ergastolo il 12 giugno 1964. Mandela, durante il suo periodo di prigionia divenne presto un simbolo della lotta contro ogni forma di razzismo in tutto il mondo.
Nel 1985 il presidente sudafricano P.W. Botha offrì a Mandela la possibilità di essere scarcerato in cambio della rinuncia alla violenza.
Pur avendo rifiutato l’offerta, Mandela vede un nuovo atteggiamento da parte delle autorità messe in difficoltà da pressioni politiche ed economiche internazionali e poco dopo avviò trattative segrete con dei rappresentanti del governo. In occasione del suo settantesimo compleanno, nel 1988, a Londra si tenne uno spettacolare concerto di musica rock trasmesso in più di cinquanta paesi. Nel luglio del 1989 incontra il nuovo presidente sudafricano F. W. De Klerk che lo fece scarcerare nel 1990.
  • Mandela fu nominato presidente dell’ANC (1991-1997) e continuò a negoziare con De Klerk per abolire qualsiasi discriminazione razziale e dare al paese un assetto democratico. Per questo i due meritarono il premio Nobel che ottennero nel 1993. Con le prime elezioni a suffragio universale della storia sudafricana, nell’aprile 1994 Mandela fu eletto dal parlamento presidente della Repubblica. Nel 1996 divorziò ufficialmente con la sua seconda moglie e pochi anni dopo si sposò con Graça Machel.

giovedì 20 febbraio 2020

La Legalità


Per me la legalità significa stare nella legge e rispettarla in tutte le sue forme. Sin da piccoli dobbiamo imparare il rispetto verso noi stessi e verso gli altri, partendo dalle piccole cose come ad esempio seguire le regole che ci vengono date per una vita migliore. Ad oggi però spesso la legalità viene a mancare, questo avviene quando è presente l'impunità, ovvero la sensazione di non poter essere puniti per le azioni che si fanno anche le più gravi, e invece chi si comporta bene, inizia a pensare che le persone che fanno quelle cose non sbagliano, ma sono furbe ed è questo che ci spinge a comportarci come loro. Questo avviene per esempio quando si usufruisce dei mezzi pubblici però non si paga il biglietto e la maggior parte delle volte la si fa franca, oppure quando si cerca lavoro e spesso al posto di chi si è impegnato per anni per studiare e che ha fatto tanti sacrifici viene assunta la persona raccomandata che nasce già con il posto assicurato. Ma esistono tanti altri casi in cui non c'è giustizia. Gli evasori fiscali per esempio fanno danno al paese in cui vivono, ma allo stesso tempo, dato che ritenuti bisognosi o nullatenenti possono fare visite mediche, come analisi del sangue, gratuitamente, o pagando molto meno rispetto agli altri. Ma capita anche che le persone possano commettere azioni molto più gravi, come i responsabili della strage di capaci dove morirono il giudice falcone, la moglie e 3 agenti della scorta, che hanno pagato per i loro reati solo dopo parecchi anni dopo. Ma ci sono anche delle volte, per fortuna la maggior parte, in cui esistono legalità e giustizia. Un esempio è la condanna del 14 novembre 2019 dei due carabinieri, che avevano malmenato e quindi causato la morte del giovane Stefano Cucchi, grazie alla confessione di un altro carabiniere. La legalità esiste per poter vivere bene dobbiamo rispettare la legge e gli altri!

La Legalità

La Legalita' è il rispetto e la pratica delle leggi. I principi della legalità si apprendono dalla nascita,prima all'interno della famiglia,poi nella scuola e nella società. Legalità per molti vuol dire non sporcare il banco, non impiastrare i muri, non fumare sigarette all'interno delle mura scolastiche e tanto altro, ma è avere rispetto per tutto ciò che ci circonda e anche per tutte quelle cose che sono importanti per noi ,per tutte quelle cose che sono a nostra disposizione perchè se impariamo a rispettare tutto ciò che ci appartiene ci verrá spontaneo rispettare anche tutto quello che non ci appartiene. Quando pensiamo alla legalità, ci vengono in mente il poliziotto, il carabiniere, la guardia giurata ,ma è legalità anche l'uomo che paga alla cassa, perché sta acquistando con i suoi soldi la merce, senza ricorrere al furto. Legalità è rispettare le leggi e il prossimo e se la legalità non ci fosse, la gente vivrebbe allo stato brado, dove chi è più forte regna e chi è più debole deve arrendersi.